Proposito d"invito alla lettura:
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)
mercoledì 13 febbraio 2008
giovedì 1 novembre 2007
Consapevolezza
"Come possiamo andare al di là della consapevolezza che separa soggetto e oggetto?
Dobbiamo rimanere a lungo concentrati su un oggetto materiale! Fino a raggiungere la percezione che non siamo più noi a guardare l'oggetto, ma l'oggetto stesso che ci sta scrutando.
Il passo successivo ci deve portate al superamento della contraddizione soggetto-oggetto; situazione che si manifesta nel momento in cui noi, come soggetto, siamo in uno stato d'essere diverso. Stato d'essere che si rivela in un ambiente particolare, e talvolta straordinario.
In sostanza, non importa ciò che abbiamo davanti a noi. L'importate è il conoscere. Perché è il modo di essere consapevoli, il fatto che di per sé rappresenta la presenza di un'altra realtà. La Coscienza oggettivante è come uno specchio, che è vuoto e però s'immedesima di qualsiasi oggetto che è nel suo campo di osservazione.
Così, la realtà è un insieme di oggetti che esistono anche se noi non siamo lì presenti. Non è una falsità, vi è una quantità di oggetti che esistono anche quando non siamo lì materialmente.
Ma quando si tocca la realtà della persona, la realtà in cui viviamo non può esistere senza di noi, senza la nostra presenza. Perché la qualità del fondamento della realtà, la sostanza del reale significato è sempre uno specchio della persona che si ritrova e si riconosce tramite quello che vede.
La realtà per la persona è quello che impressiona le persone. È il nostro modo di essere in quella precisa situazione, che dà la qualità del significato di ciò che vediamo. Vi è quindi un modo per essere lì, presenti in cui l'oggetto scompare come oggetto. Non si tratta di incoscienza, al contrario, è una maggiore, o più profonda consapevolezza in confronto con la coscienza ordinaria del soggetto. "
(Kalfried Graf Dürkheim, il centro dell' essere, Cap. Concentrazione e meditazione, Albin Michel, Spiritualità Vivantes, Parigi, 1992)
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mercoledì 31 ottobre 2007
FEDE E REALTA'
Benjamin Franklin
Ciò che realizziamo al nostro interno modifica la realtà esteriore
Otto Rank
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FEDE E REALTA'
domenica 28 ottobre 2007
Tarocco e simbolo
Il Tarocco è un libro di sapienza, un mezzo di conoscenza, una struttura di immagini dinamiche che ci permette, dato il suo simbolismo, di cominciare a osservare fatti, fenomeni e cose dentro di noi e intorno a noi che non avremmo potuto supporre se non per suo tramite. In questo senso è anche un libro magico, in quanto possiede in potenza il potere trasmutatore che permetterà ai nostri concetti e alle nostre immagini mentali di andar sublimando il loro proprio contenuto, ampliando così il campo della coscienza.
In questo senso è analogo all’I King e ad altri oracoli tradizionali, come i calendari mesoamericani e d’altre culture, poiché può essere utilizzato non solo come strumento di predizione, stimolando un interesse esistenziale e vivo per chi lo sperimenti a diversi livelli ma, al di là di ciò, si presenta come una sintesi della dottrina e degli insegnamenti della Tradizione Ermetica, della Cabala Cristiana, dell’Alchimia e della Tradizione Unanime, e della Filosofia Perenne nei suoi aspetti cosmogonici, teurgici ed iniziatici, ovvero la Gnosi Universale.
Con la collaborazione di Fernando Trejos
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Tarocco e simbolo
sabato 27 ottobre 2007
Conoscere Kircher
Così come interiormente la conoscenza illumina la mente, affina l'intelletto e si rivolge alle verità universali, così esteriormente l'amore per la bellezza facilmente favorisce il concepimento permettendo la nascita di una figlia, la Sapienza.
In questo modo l'esploratore delle questioni più alte, accede facilmente e supera di gran lunga i limiti della felicità umana, si unisce al proprio coro Angelico, e giunge fino a prostrarsi di fronte al Trono della Somma Divinità, divenendo così a Lei simile, cioè dotato di natura divina.






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Conoscere Kircher
sabato 20 ottobre 2007
Mirare al sovranaturale
L'essere umano che nel momento in cui prova un'emozione negativa non si abbandona totalmente ad essa, ma lotta per restare sveglio e presente, comincia a vincere le forze della natura di cui è stato fino a quel momento inconsapevole schiavo.
Non perdersi completamente nell'emozione a una prima impressione potrebbe apparire come qualcosa di innaturale e limitante per la libertà dell'essere umano. In realtà non si tratta di una pratica innaturale, bensì sovranaturale, e chi vi si dedica lo fa perché è già divenuto consapevole che la libertà per l'uomo che brancola nel sonno della coscienza non è mai possibile.
Continuare a sottostare a ciò che è naturale non può che trattenere l'uomo nell'ambito della mediocrità. Compiere il sovranaturale lo eleva altresì a « Uomo Nuovo », con i poteri che gli competono e la capacità di portare un reale aiuto all'umanità nei piani più sottili della realtà.
L'animale è totalmente succube delle leggi di natura, ma l'essere umano può, almeno in parte, svincolarsi da esse. In fondo questo tentativo è stato il motore dell'intera storia evolutiva della nostra civiltà. Scienza, arte, tecnologia, medicina sono il frutto degli sforzi dell'uomo indirizzati a controllare una natura inesorabile.
Ora è giunto il momento di imprimere una decisa accelerazione a questo naturale processo evolutivo.
dal sito: OfficinaAlkemica
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