
La «rivelazione» avuta da Jakob Lorber (1800-1864?), modesto maestro e musicista austriaco, viene messa da taluni persino alla pari dei Vangeli. Egli si limitò a dire che essa gli veniva dal mondo del Soprannaturale, e che riteneva fosse di Gesù Cristo. Risulta comunque un fenomeno di medianità, cioè intermediazione, tuttavia diretta cioè «spirituale».
Scrisse così per ben 24 anni (trovandosi ad anticipare più di cento anni importanti scoperte scientifiche) e lo fece - viene riferito - non automaticamente né in trance né in estasi, escludendosi così l'allucinazione e anche il ricorso alla psicologia del profondo.
Che dire? Da dove provenga la «voce» che ha fatto, anche se sulla carta, di un uomo semplice un «profeta», tuttavia molto meschino nella sua prosopopea, mi sembra di schietto ìnteresse parapsicologico.
Ma il Lorber non è un fenomeno isolato anche se molto vìstoso con la sua produzione protratta nel tempo e abbondantissima (logorrea caratteristica, del resto): più di 10.000 pagine senza correzione o aggiunta.
E da pensar davvero a un'anima, più che a uno spìrito, la quale, in altra dimensione, abbia percepito molte cose - sempre conformi alla sua indole - ma sia rimasta quel predicatore austero e conservatore, oltre che indipendente, che era al dì quà. Anìma non ancora appagata che sia riuscita a impossessarsi di un'altra anima magari più semplice o proprio per questo, e ad agire per mezzo di essa come liberandosi da un incubo (se è vero, come dice Lorber stesso, che al di là saremo. .. come siamo»: «Così dice il Signore ... »
Proposito d"invito alla lettura:
«La soprannaturalizzazione dei cinque sensi è la grande avventura del corpo a contatto con il divino: Un corpo vivente può diventare qualcosa di molto simile a un corpo glorioso».
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)
martedì 16 ottobre 2007
Jakob Lorber
Jakob Lorber
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