Proposito d"invito alla lettura:

«La soprannaturalizzazione dei cinque sensi è la grande avventura del corpo a contatto con il divino: Un corpo vivente può diventare qualcosa di molto simile a un corpo glorioso».
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)

martedì 21 agosto 2007

FUOCO E SPIRITO



In Africa è un gioco. Si prende uno scorpione e lo si mette al centro di un cerchio di fuoco. Lo scorpione cerca una via d’uscita, ma ben presto si accorge di essere circondato dalle fiamme. Allora, sapendo di non avere via di scampo, rivolge contro di sé il suo pungiglione mortale.

L'uomo è uscito dalla primitività forgiato dal fuoco. La sua anima portata all'incandescenza dal calore igneo ha così potuto essere martellata e modellata fino a rivelare la propria spiritualità.

È questo il lato infernale del fuoco che ci circonda fino a non lasciarci scampo; le sue fiamme sono le disgrazie, le malattie, le sfortune vampate che chiamiamo infernali. Il fuoco è estremamente contagioso solo il simile gli sopravvive, ciò che in noi è igneo lo attraversa, il resto non lo può superare, così è una risorsa di brev
e durata cercare di sfuggirlo, perché ce lo troveremo nuovamente davanti e così di seguito fin a non avere più scampo. O meglio l'unica fuga e cedere al fuoco ardente, ma purificante ( Deriva dal greco "pur-puros" = "fuoco") del veleno.

L'alchimista con il solo fuoco riesce a liberare praticamente lo spirito dalla materia, la sua grandezza sta però nel saperlo "fissare" (
Giovanni di Rupescisia scriveva che l'Alchimia è il segreto di riuscire a fissare il sole che si trova nel cielo della nostra persona, così che possa illuminarla all'interno) si misura con il fuoco per misurasi con lo Spirito. Il fuoco spiritualizzato, riconosciuto come veicolo dello Spirito purifica preparandoci all'ascensione paradisiaca, mentre il fuoco usato in modo profano, con incredulità della sua affinità ed origine spirituale, porta a circondarsi con le devastatrici fiamme infernali.

FUOCO E SPIRITO

Nessun commento: