Proposito d"invito alla lettura:

«La soprannaturalizzazione dei cinque sensi è la grande avventura del corpo a contatto con il divino: Un corpo vivente può diventare qualcosa di molto simile a un corpo glorioso».
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)

sabato 11 agosto 2007

UN'OPERA D'ARTE


« Tutto ciò che è prodotto proviene necessariamente da autore. È assolutamente impossibile che senza autore vi sia produzione. Quando l'artista guarda a ciò che è eternamente identico a se stesso e, applicandosi a quello come a un modello, ne riproduce l'essenza e la virtù, una misura della bellezza perfetta è così necessariamente compiuta. Se guarda a ciò che passa, se il suo modello passa, ciò che fa non è bello» .(28a-28b). PLATONE: "TIMEO"

Con le parole di Simone Weil quando si interessava al pensiero greco; Platone indica nella creazione di un'opera d'arte quell'attività umana che più può avvicinarsi alla creazione soprannaturale. Non si riuscirà mai a trovare abbastanza finalità visibile nel mondo per provare che esso è analogo a un oggetto fabbricato in vista di un fine... È, addirittura manifesto il contrario.

Ma l'analogia tra il mondo e un'opera d'arte ha la sua verifica sperimentale nel sentimento stesso della bellezza del mondo, perché il bello è la sola fonte del sentimento del bello. La verifica non vale se non per quelli che hanno provato questo sentimento, ma quelli che non l'hanno mai provato, e sono senza dubbio rarissimi, non possono forse essere condotti a Dio per nessuna via.

Paragonando il mondo a un'opera d'arte, non soltanto l'atto della creazione ma la provvidenza stessa si trova assimilata all'ispirazione artistica. Vale a dire che nel mondo, come nell'opera d'arte, c'è finalità senza alcun fine rappresentabile.

Tutte le fabbricazioni umane sono adeguamenti di mezzi in vista di fini determinati, salvo l'opera d'arte ove vi sia adeguamento di mezzi, nella quale c'è, evidentemente, finalità, ma non si può concepire alcun fine; in un certo senso il fine è assolutamente trascendente.

Accade esattamente lo stesso per l'universo e per il corso dell'universo, il cui fine è eminentemente trascendente e non rappresentabile, perché è Dio stesso.
L'arte è dunque l'unico termine di paragone legittimo.
Di più: solo questo paragone conduce all'amore.

« È un'impresa trovare il creatore e padre di quest'universo, e colui che l'ha trovato non ha la possibilità di esporlo a tutti. Esaminiamo dunque ancora, a suo proposito, quale dei due modelli ha scelto il carpentiere per eseguirlo, se quello è identico a se stesso e così com'è, o quello che passa. Se questo mondo è bello, se l'artista è buono, evidentemente egli ha guardato all'eterno; in quel caso invece che neppure è lecito dire, a quello che passa. Ora, è del tutto manifesto che egli ha guardato all'eterno. Poiché l'uno è la più bella delle opere, l'altro il più perfetto degli autori. Sicché questo mondo generato è stato eseguito secondo l'essere identico, afferrato dall'intelligenza e dalla ragione » (28c-29a). PLATONE: "TIMEO"

UN'OPERA D'ARTE

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