Proposito d"invito alla lettura:

«La soprannaturalizzazione dei cinque sensi è la grande avventura del corpo a contatto con il divino: Un corpo vivente può diventare qualcosa di molto simile a un corpo glorioso».
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)

giovedì 9 agosto 2007

LO SPIRITO ETERICO


Il fatto che la forza attiva diminuisca costantemente e naturalmente nell'universo materiale ed abbia pertanto bisogno di nuovi impulsi, non è un difetto dell'universo. Dipende solo dal fatto che la materia non ha vita, è inerte e inattiva.
Il mondo ha ogni tanto bisogno di essere ricreato o rimesso a posto o riordinato.

Nella lettera a Henry Oldenburg, Newton avvicinava i principi elettrici e magnetici al principio di gravità. Distingueva nell'etere un fondamentale «corpo flemmatíco» e «altri diversi spiriti etereí». Si spingeva ad affermare che «forse l'intera struttura della natura può essere nient'altro che etere condensato per effetto di un principio di fermentazione» e che «è forse probabile che tutte le cose siano originate dall'etere».

Sulla base di questa ipotesi, l'attrazione gravítazionale della Terra poteva essere causata «non dal corpo fondamentale dell'etere flemmatico, ma dalla condensazione di qualcosa che è molto leggermente e sottilmente diffuso in esso, qualcosa forse di natura oleosa o gommosa, tenace ed elastica». Questo spirito etereo può penetrare e «condensarsi nei pori della Terra». Il grande corpo di quest'ultima «può condensare continuamente tanta parte di questo spirito da farlo scendere molto celermente dall'alto per un ricambio».

Nel 1675 Newton affidava ad una «matería eterea» il compito di rinnovare il moto e l'attività del cosmo. Si concretizza così l'ipotesi della Terra simile a una grande spugna che si imbeve di una sostanza eterea (che è «principio attivo»), dalla quale lentamente si libera, teoria fondata sul presupposto di una natura che «opera costantemente con movimento círcolare».
La natura genera fluidi dai solidi e solidi dai fluidi, sostanze fisse da quelle volatilí e volatili da quelle fisse, cose leggere dalle pesanti e pesanti dalle leggere.

«Durante tale discesa, quello spirito può portare con sé i corpi che esso pervade con una forza proporzionale alle superfici di tutte le parti sulle quali agisce. La natura infatti crea una circolazione che, a causa della lenta ascesa di tanta materia fuori dalle viscere della Terra, per un po' costituisce l'atmosfera, ma essendo continuamente spinta in su da nuova aria, da esalazioni e da vapori che sorgono dalla parte più bassa, alla fine (ad eccezione di una parte dei vapori che ritorna in pioggia) svanisce di nuovo negli spazi eterei e là forse, col passare del tempo, si ammorbidisce e si assottiglia fino a che torna nel suo primo principio».

Ciò che vale per la Terra, può valere per il Sole. Forse anch'esso si imbeve abbondantemente di questo spirito «allo scopo di conservare il proprio splendore e allo scopo di trattanere i pianeti dall'afiontanarsi ulteriormente».
Coloro che lo desiderano possono anche pensare che
«i vasti spazi eterei fra noi e le stelle costituiscano un sufficiente deposito per questo alimento del Sole e dei pianeti».
(I. Newton, Scritti di ottica, pag 253)

LO SPIRITO ETERICO

Nessun commento: