
Il bisogno di cambiamento sembra crescere di generazione in generazione. Il mondo evolve velocissimamente e, per stargli dietro, l'uomo si muove, corre, sì agita, senza riuscire a mettersi al passo con quel ritmo sfrenato. Sembra quasi che egli abbia perso la capacità di fermarsi senza subito crollare.
Questa perdita di autocontrollo è la malattia del nostro tempo.
Eppure già ARISTOTELE ci aveva insegnato la saldezza della calma che ricrea, dicendoci che "tutto ciò che è ìmmobile non è in riposo".
L'immobilità non è inerzia: è la forza del pacifico, del vero creatore, dell'esicasta.
L'eccesso del movimento
Nelle sue lettere a Lucilio, SENECA aveva insistito sull'equilibrio da tenere tra i due possibili eccessi.
"Due specie di uomini meritano ugualmente il biasimo: gli inquieti perennemente in azione (qui semper inquieti sunt) e gli oziosi impenitenti (qui semper quiescunt). Il gusto dell'agitazione turbolenta non è la vera attività: sono le irrequietezze di un'anima conturbata. Così come il considerare ogni movimento un supplizio, questo non si chiama riposo, ma snervatezza e indolenza". (Seneca, Ad Lucilium epistulae morales 1,3,5-6).
Non muoversi con il corpo...
"Seduto in una cella tranquilla, in disparte, in un angolo, fa' quello che ti dico: chiudi la porta, ed eleva la tua mente al di sopra di ogni oggetto vano e temporale. Quindi appoggia la barba sul petto, volgi il tuo occhio corporeo, assieme a tutta la tua mente, nel centro del tuo ventre, cioè nell'ombelico. Comprimi l'inspirazione che passa per il naso"... (Gregorio di Nazianzo, Oratio XXVII1,3, SC 250, P. 105).
Raccogliere il corpo nell'anima...
"Non è dal raccoglimento (hesychía) esteriore che viene la conoscenza di Dio ... ma è piuttosto la conoscenza di Dio che procura il raccoglimento a colui che lotta correttamente e secondo le regole". (Simeone il Nuovo Teologo, Etica XV, SC 129, P. 455).
Proposito d"invito alla lettura:
«La soprannaturalizzazione dei cinque sensi è la grande avventura del corpo a contatto con il divino: Un corpo vivente può diventare qualcosa di molto simile a un corpo glorioso».
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)
( C. Campo; Detti e fatti dei padri del deserto, Mi, 1975)
lunedì 6 agosto 2007
NON MUOVERSI
NON MUOVERSI
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